Cosa significa “prendersi cura”?
Per ABIO significa accogliere il bambino, l'adolescente e la sua famiglia fin da quando entrano in ospedale; significa proporre un gioco, un puzzle, la lettura di un libro, creare un ambiente accogliente, colorato, adeguato alle esigenze dei bambini. A volte significa semplicemente ascoltare. Inoltre significa promuovere i diritti di tutti i giovani ospiti della struttura ospedaliera.
Questo è l'impegno che si assume chi sceglie di diventare volontario ABIO: un compito importante, riconosciuto ormai come necessario e fondamentale dal personale ospedaliero, da svolgere in un ambiente complesso per il quale è necessaria una specifica preparazione.
I pazienti più piccoli, sono quelli che soffrono maggiormente l’impatto con la realtà ospedaliera, quelli che fanno più fatica a capire un mondo fatto “per i grandi” e così lontano dalle loro necessità di gioco e relazione. ABIO aiuta questi piccoli ospiti, restituendo loro la voglia di attivarsi, giocare e sorridere. Inoltre si pone al fianco delle famiglie e degli operatori sanitari.
Quando in reparto ci sono ricoverati giovani adolescenti, ci sentiamo dire da famiglie e operatori “non ha bisogno, tanto lui è grande”. Noi non ci arrendiamo: non è un caso se facciamo continuo riferimento ai ragazzi, e non solo ai bambini. Gli adolescenti infatti, pur rientrando nell’età pediatrica (0-18 anni) e pur venendo ricoverati accanto ai bambini, hanno esigenze del tutto specifiche, spesso opposte a quelle dei bambini stessi. ABIO Grosseto raccoglie questa stimolante sfida e si propone di offrire ai ragazzi condizioni di degenza in sintonia con i loro bisogni, giochi e attività specifiche, compagnie adeguate e luoghi adatti a loro. Ogni giorno, e sempre di più, ABIO promuove la riflessione e la ricerca di soluzioni mirate per questi ospiti speciali.
I volontari ABIO sostengono anche le famiglie: per ogni bambino ricoverato, c’è una famiglia che deve affrontare preoccupazioni, ansie, cambiamenti nelle abitudini, luoghi nuovi e inesplorati. Sappiamo quanto un genitore più sereno e consapevole, possa essere la prima risorsa utile al bambino ricoverato.
Il volontariato ABIO si prefigge di essere utile anche all’Ospedale, agli operatori e di conseguenza al tessuto sociale della provincia e della regione.
Per aiutare i bambini in ospedale in modo efficace, ABIO promuove da sempre la realizzazione di ambienti accoglienti e colorati: dagli arredi della saletta giochi in pediatria a quelli della sala d'attesa del pronto soccorso pediatrico, dalle decorazioni dei reparti pediatrici a quelle della neonatologia: tutto è a misura di bambino.
Da anni ABIO Grosseto, inoltre, offre ai piccoli ricoverati la Borsina dell'Accoglienza, che contiene le principali informazioni sull'ospedale e i servizi reperibili nei dintorni, materiale per il disegno e un libricino di giochi.
Quello del volontario al fianco dei bambini in ospedale e delle loro famiglie è un ruolo delicato. Per questo per diventare volontario ABIO è necessario seguire un corso di formazione: solo cosi è possibile garantire un servizio di volontariato realmente efficace e idoneo all'ambiente in cui viene svolto.
Da sempre ABIO si impegna per garantire che siano assicurati i diritti dei bambini e delle loro famigli fin dal primo momento del ricovero in ospedale. Dalla carta dei diritti alla Certificazione della qualità delle pediatrie, per un ospedale all'altezza dei bambini.
Nel 2008, ABIO e SIP (Società Italiana di Pediatria) hanno ideato e diffuso la Carta dei Diritti dei Bambini e degli Adolescenti in Ospedale. E’ stato un traguardo importante per l’Italia, che ha portato ad un nuovo modo di pensare al bambino e all’adolescente ricoverato in ospedale. La carta, che costituisce oltretutto una pagina di rilievo per i rapporti fra sanità italiana e volontariato, impegna tutte le parti coinvolte sull’importanza di passare dal “curare la malattia”, al “prendersi cura dei bambini e dei ragazzi”.
Leggi i 10 punti della Carta, i diritti vanno conosciuti, per essere reclamati. ABIO Bergamo si unisce a Fondazione ABIO e alla Società Italiana di Pediatria, per diffondere la conoscenza della Carta e per chiedere a tutti il rispetto dei diritti che stabilisce.
Successivamente all’introduzione della Carta dei Diritti dei Bambini e degli Adolescenti in Ospedale, ABIO è andata oltre. Il nostro stile è quello di rendere tangibili e verificabili i concetti espressi dalle buone intenzioni. Sappiamo come in tanti siano capaci di belle parole ma quanto sia difficile tradurle nella realtà quotidiana. Uno dei grandi impegni, in quest’ottica, è stata l’introduzione della certificazione “All’Altezza dei Bambini” (visita il sito per saperne di più). Si tratta di un Manuale direttamente tratto dalla Carta, che contiene tutti i requisiti che un Ospedale deve avere per essere considerato rispondente ai diritti dei bambini e degli adolescenti ricoverati. La certificazione, è una vera e propria patente che racconta il percorso fatto dall’Ospedale che la richiede, e il successo nel centrare gli obiettivi. Per la certificazione, ABIO è capofila di un gruppo di lavoro che coinvolge la Società Italia di Pediatria, Joint Commission International e Progea. Nel 2018 anche l’ospedale Misericordia ha ottenuto la Certificazione di Ospedale all’Altezza dei Bambini, confermando così la qualità dei propri reparti pediatrici, la competenza degli operatori sanitari e l’impegno nel rispetto dei diritti dei piccoli ricoverati. Il Misericordia è il 10° ospedale in Italia ad aver superato i criteri di ammissione e aver ottenuto questa Certificazione.
Dal 2014 ABIO Grosseto è presente nelle scuole primarie con il progetto “Ti presento l'ospedale” che si propone come scopo primario di far conoscere al bambino, in un momento di serenità e in un luogo a lui familiare e protetto come la sua aula scolastica, l'ambiente dell'ospedale, le figure professionali che vi operano, gli strumenti che vengono utilizzati e il ruolo del volontario ABIO.
In particolare, partendo dal presupposto che ciò che si conosce fa meno paura, ABIO Grosseto, con questo progetto, vuole presentare ai bambini l'ospedale e tutto ciò che ruota intorno ad esso e farlo loro conoscere sotto un altro punto di vista, che non esclude la realtà della malattia e del dolore, ma che si concentra sull'elaborazione di immagini positive attraverso il gioco, il disegno e la scrittura.
La convinzione di ABIO Grosseto è che, semmai in futuro questi bimbi dovessero vivere l'esperienza, potenzialmente traumatica, del ricovero, potranno farlo in maniera più serena, perché consapevoli che l'ospedale non è solo paura, dolore, camici bianchi e pareti grigie, ma anche colore, gioco, amici e persone qualificate che ti accolgono come ospite e non solo ti curano, ma si prendono cura di te.
RAPPORTI ECONOMICI CON GLI ENTI PUBBLICI
Ai sensi della Legge 124 del 2017 si dichiara che ABIO GROSSETO ODV non ha incassato complessivamente € 10.000 nell’anno 2021, a seguito di sovvenzioni, contributi e vantaggi economici di qualsiasi genere da Pubbliche amministrazioni e società partecipate da enti pubblici.